
Vaginoma: un nuovo modello di difesa della vagina - Ginecologia Andreani
Ormai e’ noto che l’ambiente vaginale non e’ sterile, anzi e’ corredato di numerosi microorganismi presenti a difesa dell’ambiente locale.
Il VAGINOMA e’ il microbiota vaginale che in condizioni fisiologiche è rappresentato da diversi microorganismi quali, Lactobacillus spp., Crispatus, Lactobacillus Iners, Lactobacillus Jensenii, e Lactobacillus Gasser
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Il microbiota vaginale è composto per oltre il 90% da lactobaccilli e, come esito della sua attività metabolica, produce acido lattico aiutando il pH vaginale a rimanere tra 3.5 e 4.5, fattore essenziale a limitare la crescita di batteri patogeni
Un ceppo puo’ predominare sull’altro in maniera individuale ed infatti e’ differente nelle diverse donne. La differenza nei ceppi stabilisce la diversa risposta alle aggressioni esterne.
Mi spiego il vaginoma e’ diviso in 5 differenti tipi a seconda se piu rappresentato un ceppo rispetto ad un altro ma non tutti hanno la stessa capacita’ di protezione. La quarta classe ad esempio e’ meno protettiva delle altre e quindi espone la donna a vaginiti ricorrenti o vaginosi o disbiosi.

UTILE QUINDI ED IMPORTANTE STABILIRE QUALE CEPPO SIA PRESENTE IN VAGINA.
L’ambiente vaginale sano e’ costituito da un insieme di caratteristiche che partecipano alle difese locali, come il pH, la diversità e la densita’ batterica quindi non solo la qualita’ ma anche la quantita’ di batteri. La presenza di questi fattori stimola la risposta immunitaria locale attraverso l’attivazione delle citochine mediatrici.
La risposta immunitaria locale dipende dal tipo di vaginoma presente perche’ alcuni ceppi sono piu’ efficaci nell’indurre la protezione naturale rispetto ad altri.

Cosa succede in menopausa
Con l’arrivo della menopausa, i livelli estrogenici diminuiscono considerevolmente influenzando di conseguenza sia la componente batterica con un decremento fisiologico dei lattobacilli rispetto al periodo fertile, sia l’immunità locale
La terapia ormonale (estrogeni per via orale, transdermica, vaginale) adottata da molte donne per alleviare la sintomatologia tipica della menopausa (secchezza vaginale, irritazione ecc.) ha dimostrato di influenzare la colonizzazione batterica sostenendo i ceppi lattobacilli e, di contro, riducendo le specie anaerobie piu’ aggressive
Cosa succede in gravidanza
in gravidanza si assiste ad un riarrangiamento per favorire il microbioma locale a tutela delle infezioni del sacco amniotico che possono essere responsabili di parti pretermine nonostante le evidenze a riguardo rimangano ancora confuse soprattutto in relazione al ruolo dei lactobacilli
Vaginiti e vaginosi: come cambia il microbiota
Lo sviluppo di processo infiammatorio a livello vaginale è, nella maggior parte dei casi, da collegare a vaginite aerobica caratterizzata dalla presenza di ceppi di Streptococcus, Staphylococcus Aureus, Escherichia coli ed Enterococcus di provenienza dall’ambiente intestinale con parallelo aumento di IL-6, IL-1β e cellule immunitarie (leucociti)..
Piu’ comune nelle donne è la vaginosi batterica che si differenzia dalla vaginite per l’assenza di una base infiammatoria.
È invece riconducibile a una disbiosiprincipalmente per la proliferazione di Gardnerella vaginalis a ulteriore discapito della popolazione di lattobacilli.
Cambiamenti metabolici osservati in donne con vaginosi sono inoltre associabili ad alterazioni della risposta immunitaria, la quale puo’ essere dovuta a malattia autoimmunitaria o reumatica
Conclusioni
Per concludere, lo studio del ruolo del microbiota vaginale nella sfera ginecologica è da poco oggetto di attenzioni che necessitano perciò di ulteriori approfondimenti.
I risultati preliminari finora ottenuti sembrerebbero sostenere la prospettiva di terapie alternative per promuovere o sostenere la salute della donna basate sulla componente batterica vaginale e la sua interazione con il sistema immunitario
LO STUDIO DEL MICROBIOMA VAGINALE DIVENTA QUINDI FONDAMENTALE PER MIGLIORARE LA SALUTE DELL’APPARATO RIPRODUTTIVO FEMMINILE
Ha come obiettivo fornire le informazioni essenziali a ripristinare la salute del canale vaginale, individuando la presenza di un eventuale microambiente sfavorevole.
Il test e’ semplice ma completo perche’ è un insieme di test mirati a fornire informazioni sulla situazione del canale vaginale in relazione a possibili disbiosi, infezioni sottostanti e insuccessi riproduttivi correlati alla composizione del microbiota vaginale.
1 . Il microbiota vaginale si identifica in 5 CST (Community State Type) ossia: CST-I: Lactobacillus Crispatus CST-II: L. Gasseri CST-III: L. Iners CST-V: L. Jensenii CST-IV: rappresenta di fatto un’eccezione data la mancanza di un ceppo nettamente predominante. È invece caratterizzato dalla co-espressione di generi appartenenti ad Anaerococcus, Peptoniphilus, Prevotella e Streptococcus (CST-IVa), o di Atopobium e Megasphaera (CST-IVb).
I diversi livelli d’indagine per lo studio del microbiota vaginale rilevano condizioni di disbiosi e presenza di patogeni responsabili di vaginosi batterica, ulcera vaginale, infezioni sessualmente trasmissibili, etc. permettendo il tempestivo ricorso a idonei trattamenti mirati.
I test identificano la composizione microbica vaginale anche durante il periodo di gestazione, e precedente al parto, per valutare se il microambiente vaginale è idoneo per gestante e feto. Gli screening , sulla composizione microbica vaginale, sono di particolare importanza anche in menopausa poiché un microbiota alterato produce effetti diretti sull’atrofia vulvovaginale, sulla secchezza vaginale, e sulla salute sessuale in generale della donna
INDICAZIONI Il test è dedicato a donne:
● con sospetta disbiosi vaginale
● con sospetta infezione vaginale
● con sospetto per malattia sessualmente trasmissibile
● con ulcere vaginali
● con infezioni urinarie ricorrenti
● in gravidanza e prima del parto per valutare la salute del microambiente del canale vaginale
● in menopausa per individuare potenziali colonizzazioni responsabili di secchezza o altri disturbi che hanno la necessità di valutare la composizione del microbiota vaginale